L’attività della Fondazione consiste in incontri formativi settimanali presso la sede di Via Nicola Salvi 68, 00184 Roma, di fronte al Colosseo e con esso comunicante, essendo edificata sulle mura delle Terme di Tito.
Tale collocazione fu voluta dagli eredi di Raffaele Fabretti in onore al suo titolo di “Principe della Romana Antichità” concessogli dal Pontefice Alessandro VIII e confermato dal Senato Romano nell’Aprile del 1691, come da atti dell’archivio comunale di Roma e del Vaticano.
Nella sede al Colosseo e nel cortile e giardino annesso, i cooptati si riuniscono per collegarsi al mondo del passato, dell’attualità e del futuro, in chiave realistica e funzionale ad una scienza etica (detta attualmente “Scienzetica”).
La Scienzetica portata avanti dal Fabretti è nata come istanza all’inizio del 1600, con l’Accademia dei Lincei e Galilei, poi soffocata dalla Inquisizione, e resuscitata nel 1674, sotto lo stimolo e la protezione di Raffaele Fabretti e dello “Squadrone Volante” di 20 Cardinali progressisti, ma anche di 5 Pontefici, nella forma di Accademia Reale di Cristina di Svezia, di cui Raffaele Fabretti era tutore e autore al posto del precedente Cartesio.
La Scienzetica del 1600 pose le basi della Civiltà Moderna, e partì dalla cultura rinascimentale, per guidare con Venezia, Madrid, Parigi, Londra, la planetarizzazione della condizione umana iniziata con la Romana Antichità, sintesi di Grecia, Etruria, Gallia, estesa poi con il Medioevo e la Cristianità all’intera Europa e poi oggi all’intero Pianeta.
Su questa via che congiunge il passato con il futuro ma soprattutto con una scienza realistica ed utile alla condizione umana, gli incontri settimanali presso la Fondazione o altrove, procedono su temi scelti collettivamente, di durata normalmente trimestrale, che si concludono con una redazione o una pubblicazione.
La formazione avviene per progressivi gradi di astrazione e verifica, come nel metodo scientifico della produzione di teorie efficaci, con cui ci si esercita a vedere gli stessi eventi o fenomeni, in cornici logiche vieppiù lungimiranti.
Congiungere il passato remoto o recente con il presente e futuro, ammaestra nell’arte di prevedere e programmare qualcosa di cui poi il trascorrere degli eventi può essere una verifica di realismo ed efficacia.
Si coltiva così l’arte di astrarre dalla percezione e motivazione immediata, le regole che consentano di uscire dai labirinti della complessità e dell’ignoranza, elevandosi sopra come uccelli con le ali del puro Sapere, senza le quali lo stesso Potere non si può Manutenere, e rischia di essere travolto dal Dominio Intrinseco, Automatico, Probabilistico, Ecobiosistemico, Caotico.
Ci si addestra così ad un Pragmatismo tra Limiti della Natura Umana esoterica e Leggi della Natura Ambientale essoterica, nella grande tradizione filosofica millenaria, proiettata in un presente e futuro di tecnologie e salute da controllare e ottimizzare.
Dalla partecipazione a tali percorsi di astrazione si sono avvalsi esperti eticisti, ingegnaristici e geopolitici, consulenti ai massimi livelli di Organizzazioni, Imprese e Governi, al punto di configurare una “Ingegneria Eticistica delle Civilizzazioni”, che abbia come obiettivo la loro sopravvivenza ed utilità in senso filantropico ed ecologista.
Ai cicli di conversazioni arcadiche scienzetiche della Fondazione si accede su domanda alla stessa, presentati da due partecipanti di grado superiore, e superando un esame di valutazione delle capacità analitiche e delle disponibilità tempo adeguate ai compiti ed ai fini che si intendono adempiere e raggiungere.